PROFILO MEDICO LEGALE DELLE MUTILAZIONE GENITALE FEMMINILE

PROFILO MEDICO LEGALE DELLE MUTILAZIONE GENITALE FEMMINILE

Anche la medicina-legale, come disciplina ponte tra medicina e diritto è chiamata a dare il suo contributo nel contrasto alle pratiche di MGF. Importante specificare il rapporto tra un operatore sanitario e una donna sottoposta a pratica mutilatoria. E’ comprensibile che un operatore sanitario in un paese occidentale non possa tener conto della complessità e del potere del sistema di credenze che sostiene la pratica delle  MGF. Qualsiasi iniziativa di tipo sanitario, ivi compresa l’informazione

sulle conseguenze a livello della salute della persona, mirante a sradicare la pratica deve avere ben presente il contesto in cui si muove la donna e la sua famiglia, e la rete complessa di convinzioni che stanno alla base di tale sistema. Sebbene le società occidentali la considerino come una mutilazione, all’interno delle culture che la praticano è diffusa l’intenzione di fare il bene della bambina che
 la subisce. Per questo l’uso del termine mutilazione genitale femminile durante le visite, può essere controproducente e può impedire la creazione di una relazione positiva con la paziente, senza la quale risulta impossibile aprirsi e parlare con l’operatore sanitario dei suoi bisogni legati a tale pratica. Per questa ragione risulta importante da parte dell’operatore medico di capire con quale termine la donna desidera riferirsi alla MGF e utilizzarla nella conversazione in modo da non creare un raffreddamento dei rapporti. Un aspetto molto importante presentano le modalità di praticare le MGF.