
Si riconosce che i confini nazionali non rappresentano un vero e proprio ostacolo alla criminalità organizzata. Per ulteriori limiti, possono essere un ostacolo per le attività delle forze di polizia e favorisce le organizzazioni criminali che operano in un determinato
luogo e utilizzare l'altro paese per soddisfare le loro esigenze.
Gli spazi internazionali creano lacune favorevoli, sia in termini di traffico illegale sempre più internazionale, sia in termini di polizia o digiustizia penale. Il libero movimento in spazi planetari territoriali degli individui, fassiché che l'ideologia del mercato globale si espande sempre di piu'. Questa libertà implica il non riconoscimento delle barriere geografiche statali tradizionaliche esistevano prima dell'unione europea, sul presupposto dell'esistenza dell'unico spazio territoriale globale, all'interno della quale operano le imprese indipendentemente dalla nazionalità e d'origine.
E' ovvio che alle imprese interessa meno barriere geografiche piu' aumenterano i profitti e meno i costi. uguale anche le organizzazioni criminali che tendono ad andare oltre i confini nazionali per cercare non solo l'aumento delle entrate, ma, allo stesso tempo, evitando così il rischio di intercettazione, la distruzione di arresto o di sequestro dei beni dei loro membri. In questo contesto, si dovrebbe ricavare il concetto di un mercato globale, esclude confini geografici tradizionali dei paesi, che hanno storicamente caratterizzato il continentet europeo. Tale concetto, cioè in relazione alla rimozione dei confini nazionali, porta il "abbandono" del controllo sovranità nazionale esercitata da questi paesi rispettando il fatto che la libertà economica impone una mancanza di controllo politico e di dogana, naturalmente porta la riduzione degli spazi istituzionali nazionali.